Come è nata la dieta chetogenica (e perché è importante saperlo, anche per la tua salute)

Categories: Dimagrimento, Patologie

Hai provato a cercare su Google “dieta chetogenica”? Probabilmente sì. Nel caso, ti sarai reso conto che oggigiorno sono in tanti a parlare di questa dieta. Eppure, non è stato sempre così. La dieta chetogenica è nata più o meno un secolo fa e, ai tempi, ha fatto parlare molto di sé. Dopodiché è entrata in una lunga fase di latenza che si è conclusa, a occhio e croce, trent’anni fa. La cosa curiosa, è che in un certo senso è stato un film a “rilanciare” i pregi di questa dieta. Ma andiamo con ordine.

Indice:

Come è nata la dieta chetogenica (e perché è importante saperlo, anche per la tua salute)

Dagli esperimenti degli anni 20 alla storia di Charlie

È negli anni 20 che si dà il via ai primissimi esperimenti sull’incidenza della dieta nel trattamento dell’epilessia. All’inizio, non si parla ancora di dieta chetogenica ma di digiuno: alcuni medici lo sperimentano sui bambini affetti da epilessia e, con ogni evidenza, i risultati sembrano notevoli. Qualche anno dopo – nel 1924 – il dottor Peterman farà il passo decisivo, mettendo a punto la prima vera e propria dieta chetogenica e proponendola in ospedale come trattamento clinico.

È un esperimento ancora pionieristico ma la realtà dà ragione agli studi del dottor Peterman: la nuova dieta funziona. Gli ospedali la utilizzeranno con successo come trattamento dell’epilessia per diversi anni. Poi, all’alba degli anni 40 viene brevettato un farmaco ad hoc per curare l’epilessia che porterà ad accantonare la dieta chetogenica per quasi cinquant’anni. A riportarla alla luce, ci penserà un bambino di nome Charlie.

Hai mai visto il film “First do no harm” (“Non nuocere”) con Meryl Streep? Nel caso, ti consiglio di cercarlo. La trama si rifà alla storia di un bambino affetto da epilessia, Charlie Abrahms, la cui vicenda ha dato poi origine all’omonima “Charlie foundation”. Quella di Charlie è una storia scandita da tentativi di cura andati a vuoto, da frustranti faccia a faccia col mondo degli ospedali e infine, da una scoperta. Charlie non risponde ai trattamenti farmacologici e sembra davvero che per lui non ci sia nulla da fare.
La chiave di volta sarà proprio la “riscoperta” della dieta chetogenica: un trattamento alternativo che permetterà a Charlie di uscire dal tunnel dell’epilessia. È l’inizio di una svolta di portata globale. Negli anni 80 la dieta chetogenica è rimasta confinata al mondo delle palestre (soprattutto nell’ambito del body building) dove viene utilizzata esclusivamente a scopo di dimagrimento.
La storia di Charlie, la porterà alla ribalta. No, non si tratta di una semplice dieta dimagrante ma di un regime alimentare con implicazioni notevoli anche a livello curativo. Per i casi di epilessia meno responsivi alle terapie farmacologiche, in primis, ma anche per il trattamento di malattie neurogenerative come l’Alzheimer e come coadiuvante della chemioterapia per alcuni tipi di cancro.

Storia della keto: perché è importante fare chiarezza

Come ti dicevo, a differenza di trent’anni fa, oggi sono in molti a parlare di dieta chetogenica. Con i pro e i contro del caso. Da una parte, infatti, è positivo che i benefici di questa dieta siano stati sdoganati. Dall’altra, è fondamentale affrontare la tematica “con le carte in regola”, cioè alla luce di un approccio rigorosamente professionale.

Soprattutto per evitare , come si suol dire, di prendere lucciole per lanterne. La dieta chetogenica non è la panacea di tutti i mali. Non è medicina alternativa. Non è una soluzione valida per tutti, ma – così come per ogni dieta – un abito sartoriale che deve essere tagliato e cucito su misura per le situazioni che lo richiedono. Non per tutte, quindi.

Ma cos’è, quindi, la dieta chetogenica? A titolo riassuntivo, contrariamente a quanto sentirai dire spesso non si tratta di una dieta proteica ma di un regime alimentare che nella sua versione standard è basato sulla riduzione esponenziale dei carboidrati (5% dell’apporto calorico giornaliero), su un moderato apporto di proteine (20%) e su una percentuale prevalente di grassi. (70% circa).
Questo radicale cambio di carburante innesca un fenomeno chiamato chetosi che porta progressivamente il nostro organismo a funzionare in modo differente. Proprio come un’automobile che cambia sistema di carburazione passando dalla benzina al diesel. Continua a seguire il nostro sito per aggiornamenti costanti su tutto ciò che gira attorno alla dieta cheto!

Approfondisci i risultati della dieta keto con il nostro articolo: dieta chetogenica prima e dopo.

Lorenzo Vieri
Biologo Nutrizionista

Dal 2015 lavoro come biologo nutrizionista con l’obiettivo di aiutare quelle persone che, come capitato a me in passato, fanno fatica a ottenere la forma fisica che desiderano per sé non solo a livello estetico, ma anche a livello di salute e benessere generale.
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