Vitamina K, warfarin (coumadin) e dieta. Tutto quello che devi sapere.

Vitamina K, warfarin (coumadin) e dieta. Tutto quello che devi sapere.

Oggi affronteremo un tema che può sembrare complesso a prima vista, ma che è fondamentale per chi segue terapie specifiche: l’interazione tra vitamina K, Warfarin (noto anche come Coumadin) e la dieta.

Prometto di mantenere il discorso quanto più semplice e diretto possibile, pur senza trascurare la profondità e la precisione che l’argomento richiede. Il mio obiettivo è assicurarmi che ognuno di voi possa comprendere l’importanza di monitorare l’assunzione di vitamina K quando si è in trattamento con anticoagulanti come il Warfarin, sia che vi troviate personalmente in questa situazione, sia che riguardi una persona a voi cara che ha vissuto un episodio cardiovascolare.

Inoltre, vi fornirò indicazioni chiare sugli alimenti da limitare o monitorare durante la terapia con Warfarin, per gestire al meglio l’interazione tra dieta e trattamento.

 

Anticoaugualanti e dieta: iniziamo dalle basi

 

L’impiego di farmaci anticoagulanti rappresenta una misura cruciale per chi si trova ad affrontare condizioni mediche specifiche, che richiedono un’attenzione particolare alla coagulazione del sangue. Questo trattamento si rivela essenziale per individui che:

  • Hanno esperienza di trombosi venosa profonda,
  • Sono a rischio di embolia polmonare,
  • Presentano fibrillazione atriale con potenziale per embolizzazione,
  • Hanno superato un infarto o un attacco cardiaco e necessitano di prevenzione contro ulteriori eventi cardiovascolari come ictus o nuovi attacchi cardiaci.

Gli anticoagulanti svolgono un ruolo fondamentale nel prevenire la formazione o l’ingrandimento di coaguli sanguigni, ostacolando così eventi che potrebbero avere esiti gravi, talvolta anche fatali. La minaccia rappresentata dai trombi è dovuta alla loro potenziale capacità di staccarsi e viaggiare nel flusso sanguigno, potenzialmente ostruendo i vasi sanguigni con conseguenze facilmente intuibili.

Esiste una vasta gamma di farmaci anticoagulanti, spesso descritti nel linguaggio quotidiano come “fluidificanti del sangue”. Tuttavia, il focus di questo articolo è sugli anticoagulanti orali cumarinici, derivati dalla cumarina, una molecola che ha dato origine a numerosi altri composti di interesse farmacologico. Questi farmaci agiscono antagonizzando l’azione della vitamina K, un elemento chiave nel processo di coagulazione del sangue.

Il Warfarin (conosciuto anche come Coumadin®) è sicuramente il più noto tra questi farmaci, sebbene esistano altri prodotti come l’acenocumarolo (Sintrom®), Jantoven® e Marfarin®. L’obiettivo è esplorare in dettaglio questa categoria di farmaci, evidenziando il loro impatto sul processo coagulativo e come la dieta, in particolare l’assunzione di vitamina K, giochi un ruolo significativo nella loro efficacia.

La vitamina K rappresenta un gruppo di composti nati da una struttura molecolare base denominata naftochinone. È interessante notare come questo termine, benché possa suonare insolito, apra la porta a una vasta gamma di conoscenze in ambito nutrizionale e medico.

Tra le varietà di vitamina K presenti in natura, ne identifichiamo principalmente due:

  • Vitamina K1 (fillochinone): Questa è la versione della vitamina K più comunemente introdotta nella nostra dieta attraverso il consumo di vegetali e grazie all’azione di batteri benefici. È liposolubile, il che significa che si scioglie nei grassi, e gioca un ruolo cruciale per chi assume anticoagulanti, poiché è necessario monitorarne l’assunzione per evitare interazioni.
  • Vitamina K2 (menachinone): Proviene dall’attività dei batteri nel colon e viene assorbita direttamente in questa sede.

Focalizzandoci sulla vitamina K1, che da ora chiameremo semplicemente vitamina K, scopriamo che la sua assunzione avviene prevalentemente attraverso alimenti di origine vegetale. Questa vitamina si assorbe nell’intestino, precisamente nell’ileo, e la sua presenza insieme ai grassi ne facilita l’assorbimento. Dopo essere stata assorbita, la vitamina K si lega a particolari molecole trasportatrici, i chilomicroni, per essere poi distribuita attraverso le lipoproteine VLDL e LDL ai vari tessuti.

A differenza di altre vitamine liposolubili, il nostro corpo stenta a immagazzinare la vitamina K, rendendo essenziale un suo costante apporto attraverso l’alimentazione. L’eccesso di vitamina K non utilizzato viene eliminato attraverso le urine ed è interessante notare come, in condizioni normali, non siano stati rilevati effetti tossici legati al sovradosaggio di questa vitamina. La carenza di vitamina K può verificarsi solamente in situazioni particolari, come l’asportazione della bile o malattie che compromettono l’assorbimento dei nutrienti, ma anche in questi casi, la produzione endogena di vitamina K da parte dei batteri intestinali può offrire un supporto significativo.

Il fabbisogno giornaliero raccomandato di vitamina K varia: 120 mcg per gli uomini e 90 mcg per le donne, sottolineando l’importanza di una dieta equilibrata per garantire un adeguato apporto di questa essenziale vitamina.

 

vitam k

 

A cosa serve la vitamina K?

 

La vitamina K riveste un ruolo chiave nel nostro organismo, essendo indispensabile per il corretto funzionamento dei meccanismi di coagulazione del sangue. Questo processo assume una vitalità critica ogni volta che ci si ferisce, agendo come un efficace sistema di controllo per arrestare la perdita di sangue. Senza l’intervento della vitamina K, anche le ferite più lievi potrebbero portare a conseguenze estremamente gravi, come il rischio di dissanguamento.

La coagulazione è il risultato di una serie di reazioni chimiche intricate, un vero e proprio balletto molecolare che si svolge nel nostro corpo ogni volta che è necessario. Sebbene possa essere tentante addentrarsi nei dettagli di questo processo per la sua complessità e fascino, l’obiettivo di questo articolo è mantenere l’attenzione sui punti salienti, fornendo informazioni chiare e dirette senza appesantire con eccessivi tecnicismi. La comprensione del ruolo vitale della vitamina K nei processi di coagulazione ci aiuta a percepire l’importanza di mantenere un’adeguata assunzione di questa vitamina attraverso la dieta, specialmente per chi è sottoposto a terapie anticoagulanti come il Warfarin (Coumadin).

 

Terapia farmacologica con Coumadin®

Il Coumadin® è un membro chiave della famiglia degli “anticoagulanti indiretti”, caratterizzati dalla loro capacità di prevenire la coagulazione del sangue agendo sui precursori dei fattori di coagulazione. L’efficacia di questo farmaco non è immediata: sono necessari diversi giorni dall’avvio della terapia per osservare un’azione completa.

Un elemento cruciale nel monitoraggio e nell’aggiustamento della dose di Coumadin® è l’indice INR (International Normalized Ratio), che misura la propensione del sangue a coagulare. Per individui sani non sottoposti a terapia anticoagulante, l’INR si attesta normalmente tra 0,8 e 1,2. Tuttavia, nel contesto del trattamento con Coumadin®, il target terapeutico si posiziona in un intervallo che va da un valore minimo di 2 fino a un massimo di 3.

La presenza di vitamina K nella dieta può influenzare significativamente questo indice: essendo la vitamina K direttamente coinvolta nel processo di coagulazione del sangue, un suo apporto eccessivo può ridurre l’INR, interferendo così con l’effetto desiderato del Coumadin®. Di conseguenza, in presenza di difficoltà nel mantenere l’INR entro i limiti desiderati, può rendersi necessario modificare l’apporto dietetico di vitamina K o aggiustare il dosaggio del farmaco, per assicurare il corretto equilibrio terapeutico.

 

Vitamina K, dieta e anticoagulanti

 

È fondamentale chiarire che non esiste una dieta standard da seguire in concomitanza alla terapia con Coumadin®. Tuttavia, ciò non significa che non possiamo influenzare positivamente l’efficacia del trattamento attraverso le nostre scelte alimentari.

La chiave per un approccio efficace alla dieta durante il trattamento con Coumadin® risiede nella stabilizzazione dell’assunzione di vitamina K. Questo significa preferire alimenti che contengano vitamina K in quantità moderate, evitando fluttuazioni significative nell’apporto giornaliero di questa vitamina. La presenza variabile di vitamina K può infatti influenzare l’azione del Coumadin®, a causa della competizione per i recettori coinvolti nel processo di coagulazione. Di conseguenza, un’elevata assunzione di vitamina K può limitare l’efficacia del farmaco.

D’altro canto, è altrettanto importante evitare di ridurre eccessivamente l’apporto di vitamina K, poiché ciò potrebbe incrementare oltre misura l’effetto anticoagulante del Coumadin®, esponendo a rischi di emorragie. L’obiettivo è quindi trovare un equilibrio nell’assunzione di vitamina K, che consenta al farmaco di esercitare la sua azione terapeutica senza incorrere in effetti indesiderati.

 

Quali sono gli alimenti con più contenuto di vitamina K?

 

La vitamina K gioca un ruolo cruciale nel mantenere l’equilibrio del nostro sistema di coagulazione e la sua principale fonte di assunzione è rappresentata da alimenti di origine vegetale, in particolare le verdure a foglia verde, che ne sono ricche per ogni 100 grammi di prodotto.

Tra le principali fonti di vitamina K troviamo:

  • Cavolo
  • Cavolo cappuccio
  • Spinaci
  • Bietole
  • Lattuga
  • Indivia

 

Non solo le verdure a foglia verde, ma anche altri vegetali sono importanti fonti di vitamina K:

  • Cime di rapa
  • Cavolini di Bruxelles
  • Broccoli
  • Porri
  • Sedano

 

Anche alcune spezie possono arricchire la nostra dieta con significative quantità di vitamina K, tra queste:

  • Basilico
  • Salvia
  • Prezzemolo
  • Origano
  • Erba cipollina
  • Timo
  • Maggiorana

 

È essenziale considerare che questi alimenti dovrebbero essere integrati nella dieta in modo moderato e, soprattutto, con una certa costanza, per prevenire fluttuazioni significative dei livelli di vitamina K nel sangue, che potrebbero influenzare l’efficacia di trattamenti come quello con Coumadin®.

In aggiunta, si raccomanda cautela con alcune bevande che potrebbero interferire con la terapia anticoagulante, quali il tè verde e le bevande alcoliche, suggerendo un consumo consapevole e moderato di queste ultime.

 

Altri suggerimenti sugli alimenti e le interazioni con Coumadin®

La gestione dell’assunzione di vitamina K gioca un ruolo fondamentale quando si è in trattamento con Coumadin®. L’obiettivo è mantenere un apporto costante di questa vitamina, evitando dosi eccessive che potrebbero compromettere l’efficacia del farmaco nel regolare la coagulazione del sangue.

Ecco alcuni momenti in cui l’assunzione di vitamina K potrebbe subire variazioni significative:

  • Aumento del consumo di vegetali: Se decidi di seguire una dieta più ricca di alimenti vegetali, anche scegliendo quelli meno ricchi di vitamina K, è importante monitorare che l’aumento del loro consumo non superi la dose media quotidiana consigliata di vitamina K.
  • Periodi di malattia: Se per qualche motivo, come una malattia, ti trovi nell’impossibilità di consumare cibi solidi, potresti assumere meno vitamina K del solito, rendendo la dose di Coumadin® relativamente alta per il tuo organismo in quel momento.
  • Rientro da un ricovero ospedaliero: Al ritorno da un periodo in ospedale, dove spesso le diete sono regolate e potenzialmente più restrittive, è cruciale fare attenzione a non incrementare bruscamente l’assunzione di vitamina K ,se durante il soggiorno il dosaggio di Coumadin® è stato regolato al ribasso.
  • Viaggi e variazioni dietetiche: Viaggiare in luoghi con abitudini alimentari diverse può influenzare l’apporto di vitamina K. È importante essere consapevoli di come i cambiamenti nella dieta possano impattare sulla terapia con Coumadin®.

 

In tutti questi scenari, la chiave è la consapevolezza e la gestione attenta della propria dieta, assicurandosi di mantenere un equilibrio che supporti l’efficacia del trattamento anticoagulante, senza introdurre variazioni troppo brusche nell’assunzione di vitamina K.

 

Altri cibi, bevande e integratori a cui prestare attenzione

Quando si segue una terapia con Coumadin®, è fondamentale considerare l’impatto che alcuni cibi, bevande ed integratori possono avere sul trattamento. Nonostante non siano direttamente ricchi di vitamina K, alcuni alimenti e sostanze possono influenzare l’efficacia del farmaco attraverso meccanismi differenti:

  • Succo di pompelmo e di arancia: Questi possono interagire con il Coumadin® indipendentemente dalla vitamina K. Prima di integrarli nella dieta, è consigliabile discuterne con il medico.
  • Alimenti come mango, avocado, zenzero, aglio, tè verde e camomilla: Nonostante la bassa presenza di vitamina K, studi indicano che potrebbero influenzare il metabolismo del farmaco. Un consumo moderato generalmente non comporta rischi, ma è importante informare il medico se si consumano in grandi quantità.
  • Succhi ed integratori di mirtillo rosso: Recenti studi hanno mostrato che un consumo superiore a 600 ml di succo di mirtillo o l’assunzione di integratori con estratto di mirtillo rosso richiede un monitoraggio più frequente dell’INR. Un consumo occasionale, tuttavia, è considerato sicuro.
  • Alcolici: Un consumo moderato è generalmente accettato, ma la quantità tollerabile varia a seconda dell’individuo e di specifiche condizioni di salute. È prudente limitare l’alcol a consumi sporadici.
  • Vitamina E: Dosi elevate possono interferire con il Coumadin®; discutere eventuali supplementazioni con il proprio medico è sempre la scelta migliore.
  • Integratori di calcio: È essenziale verificare la presenza e la quantità di vitamina K negli integratori, mantenendo costante la dose giornaliera per evitare squilibri.
  • Multivitaminici: Contengono per natura vitamina K. In alcuni paesi, come gli USA, esistono formulazioni specifiche per chi è in terapia anticoagulante, meno reperibili in Europa.
  • Estratti naturali: Prestare attenzione a tutti gli estratti naturali. Alcuni possono aumentare l’effetto del Coumadin® (e quindi l’INR), come il Ganoderma Japonicum e il Ginkgo Biloba, mentre altri possono ridurlo, come la passiflora e il ginseng.
  • Omega 3: Ad alti dosaggi possono incrementare l’INR, rafforzando l’effetto del Coumadin®. Discuterne con il medico è essenziale.
  • Altri supplementi come glucosammina, coenzima Q10 e semi di lino possono anche influenzare il trattamento con Coumadin®, modificandone l’assorbimento e l’efficacia.
  • Incorporare questi alimenti o integratori nella propria dieta richiede cautela e una comunicazione aperta con il proprio medico, per garantire che la terapia anticoagulante rimanga efficace e sicura.

 

Coumadin®: cosa non mangiare

 

Quali sono gli alimenti da evitare se si è in terapia con Coumadin®? Questa è una delle domande più comuni per chi si trova alle prese con una terapia anticoagulante. La chiave per mantenere l’efficacia terapeutica del Coumadin® risiede principalmente nella gestione dell’assunzione di vitamina K e di altri componenti che possono influenzare la sua efficacia. Ecco una breve lista riassuntiva di cibi da non mangiare:

  • Verdure a foglia verde: Spinaci, cavoli, lattuga e altre verdure ricche di vitamina K possono influenzare i livelli di INR e dovrebbero essere consumati in modo controllato.
  • Succo di pompelmo e arancia: Questi succhi possono interagire con il Coumadin, alterando i suoi effetti.
  • Alimenti ricchi di omega 3 in alte dosi: Come semi di lino o integratori di olio di pesce, possono aumentare il rischio di sanguinamento.
  • Alcolici: Il consumo dovrebbe essere limitato, poiché può alterare l’efficacia del farmaco e influenzare l’INR.
  • Prodotti fermentati ricchi di vitamina K2: Come il formaggio stagionato o il kimchi, che possono contribuire a variazioni dell’INR.

 

La gestione della dieta quando si assume Coumadin non implica necessariamente l’esclusione totale di questi alimenti, ma richiede un’attenzione particolare per mantenere una dieta equilibrata e stabile. Consultare il proprio medico o un nutrizionista specializzato è fondamentale per personalizzare l’approccio dietetico in modo sicuro ed efficace.

 

Lista alimenti con relativa quantità di vitamina K

 

Nella nostra continua esplorazione del rapporto tra vitamina K, Warfarin (Coumadin) e dieta, è essenziale avere a disposizione dati affidabili sul contenuto di vitamina K negli alimenti. A questo scopo, ho consultato una risorsa preziosa fornita dal Laboratorio Mantoux, che offre una panoramica dettagliata della quantità di vitamina K presente in 100 grammi di vari alimenti.

Per chi è in trattamento con Coumadin®, gestire l’apporto di vitamina K attraverso la dieta può fare la differenza nel mantenimento di un INR stabile e sicuro. Attraverso la mia esperienza professionale, ho avuto l’opportunità di assistere molte persone in terapia anticoagulante, guidandole verso un regime alimentare che supporti efficacemente i loro obiettivi terapeutici.

Accedere a queste tabelle può essere un primo passo fondamentale per chi cerca di bilanciare l’assunzione di vitamina K, fornendo le basi per una dieta informata e consapevole.

Clicca qui per accedere alle tabelle.

 

BIBLIOGRAFIA DI SUPPORTO

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