9 nemici della dieta. Conoscili per sconfiggerli!

9 nemici della dieta. Conoscili per sconfiggerli!

Bentornato su questi schermi.

Oggi voglio parlarti di 9 nemici giurati che ti perseguiteranno, ti faranno tentennare, ti rincorreranno, cercheranno di farti perdere la partita e proveranno in tutti i modi a farti fallire e ripiombare in quell’inferno psicologico in cui si trovano tutte le persone non contente del proprio corpo e della propria salute.

La cattiva notizia: questi nemici ci saranno sempre ed indipendentemente dal tipo di dieta scelta, dal tipo di stile di vita che hai, dal tipo di carattere e personalità che possiedi. L’unica azione conscia possibile sarà combatterli ogni giorno, faccia a faccia, perché si metteranno tra i piedi durante il cammino verso il corpo che desideri ottenere.

La buona notizia: ci sono buone possibilità di vittoria se impari a conoscerli e a gestirli nella maniera corretta.

NB: non parlerò specificatamente di alimenti qui, cercherò di spiegare invece quei nemici più vicini all’aspetto comportamentale della dieta.

Prima di cominciare con l’elenco di ogni nemico è bene che sottolinei una cosa: potresti pensare, analizzando razionalmente punto per punto questi nemici, che questi non ti riguardano e che non sono un tuo problema.

NIENTE DI PIU’ SBAGLIATO.

Se i risultati della dieta che hai fatto non sono stati coerenti con le tue aspettative sicuramente uno o più di questi nemici hanno lavorato contro di te ed hanno avuto la meglio.

I tuoi risultati rappresentano i tuoi comportamenti, ricordatelo sempre.

La sfortuna, così come la pessima genetica, non sono scuse che posso accettare.

Sono scuse che però tu puoi prendere come vere, in modo da non prenderti la colpa della tua sconfitta.

Assumi le tue responsabilità e analizza riga per riga questo articolo prima di cominciare la prossima dieta.

Potrebbe essere (davvero!) la tua ultima dieta e potrai finalmente godere vita natural durante del fisico che hai ottenuto e delle nuove abitudini che hai acquisito.

NEMICO NUMERO 1: LA FRETTA

Questo è uno dei nemici che riesce ad abortire più spesso i risultati del tuo programma alimentare.

Ti sarà già capitato di prenotare una vacanza. Ti sei fatto un bel regalo per Natale. Partirai per le Maldive e festeggerai il capodanno laggiù! Non è meraviglioso?

C’è un problema, parti fra un mese e devi perdere almeno 10 kg per essere “presentabile” in spiaggia. Non vorrai sfigurare di fronte alla tua compagna che invece si allena tutto l’anno! Non se ne parla proprio!

A questo punto, preso dalla fretta e della frenesia, inizi a fare tutto quello che non bisognerebbe fare:

Togli tutti i carboidrati all’improvviso, senza strategia a monte che giustifichi questa scelta.

Inizi a fare il triplo dell’attività fisica che facevi di solito (se non la facevi prima, inizi subito a ritmi forsennati).

Inizi ad usare drenanti, tisane, acceleratori del metabolismo perché “fanno perdere peso”.

Se tutto questo non porta a risultati sufficientemente veloci, inizi a digiunare senza nessun criterio logico.

Risultato: ti presenti in spiaggia con qualche kg in meno, ma con un fisico totalmente deperito, addirittura paradossalmente peggiore e meno all’apparenza “in salute” rispetto a prima.

Persino le persone a te vicine chiedono che cosa stia succedendo, se “va tutto bene”, se ti stai ammalando. “Sei sciupato in viso!” Quante volte te lo sei sentito dire dopo un protocollo di lavoro del genere?

nemici dietaE non è finita qui.

Una volta che sei arrivato in spiaggia, il tuo cervello si accorge di essere arrivato in vacanza.

Inizi a mangiare molto più del normale (ancor di più rispetto a quanto facevi prima di iniziare il programma scellerato di cui sopra) e, venendo dalla carestia alimentare percepita, il tuo organismo è ben felice di assimilare di buon gusto ed in maniera rapida tutto quel deficit energetico a cui era stato sottoposto.

Risultato: dopo 10 giorni di mare torni a casa con diversi chili in più da smaltire.

Affontare una dieta con la pressione della fretta è un grave errore. Non solo perché non riuscirai poi a consolidare i risultati a lungo termine, ma anche perché puoi mettere seriamente a rischio il tuo corpo e la tua salute.

Sei abituato a considerare l’organismo come il “mezzo” con cui puoi fare tutto quello che devi e che ti piace fare durante la giornata. Talvolta lo tratti con poco rispetto, sottoponendolo a ritmi estenuanti in maniera cronica, alimentandolo con cibi per lui deleteri e di scarsa qualità, non sottoponendolo mai a manutenzione e rinforzo attraverso l’attività fisica.

Il corpo non ama le condizioni che percepisce come “estreme”.

Esso possiede dei veri e propri “sensori” che gli consentono di percepire l’ambiente circostante e la pressione che questo esercita sull’organismo stesso.

Il corpo cerca di mantenere i suoi equilibri interni, a dispetto dei cambiamenti ambientali che avvengono esternamente.

Ad esempio la temperatura in Italia può variare mediamente da + 40 gradi celsius a -10 gradi celsius. Nonostante questa escursione termica di 50 gradi celsius, l’organismo riesce a mantenere la sua temperatura interna attorno ai 36,5 gradi celsius.

Quando però il corpo percepisce un cambiamento rapido e brutale dell’ambiente che lo circonda (ad esempio, improvvisamente, riceve molte meno calorie e zuccheri, e nel frattempo il suo dispendio energetico aumenta repentinamente attraverso l’incremento dell’attività fisica, vi ricorda qualcosa? 😀 ) ecco che, percependo una minaccia potenziale alla sua sopravvivenza, mette in atto tutta una serie di meccanismi di difesa per cercare di fronteggiare l’emergenza.

Comincerà per esempio ad abbassare il suo tasso metabolico, ovvero il consumo energetico per il suo sostentamento basale (come una macchina che entra in modalità “economy” per ottimizzare i consumi di carburante).

Tutto ciò crea diversi problemi:

Durante questa fase di allarme, il corpo cesserà di rispondere alla deprivazione e la perdita di peso si fermerà. Spesso il peso perso sarà a carico anche della massa muscolare e i livelli di acqua corporea scenderanno parecchio (da questi due fattori origina l’aspetto “sciupato”).

Interrotta questa fase estrema, il corpo sarà in una condizione enzimatica e ormonale già pronta ad assimilare tutto il cibo extra che riceverà (deve compensare il “trauma” subito).

Questo porta ai rapidi guadagni di peso post dieta.

LORENZO CONSIGLIA:

Non farti ingolosire dalla fretta di ottenere un obiettivo. Cerca di pianificare a tavolino un programma sostenibile per raggiungere il tuo obiettivo più lentamente ma con meno restrizioni. Questo renderà più semplice la transizione verso il programma di mantenimento e ti consentirà di consolidare il risultato raggiunto senza il pericolo di riguadagnare i chili persi in precedenza.

Non esagerare con l’incremento dell’attività fisica pur di raggiungere l’obiettivo.

Ragiona in termini di grasso perso e non di peso per monitorare i risultati. Peso perso non significa grasso perso. Fai sempre tesoro di questa affermazione.

NEMICO NUMERO 2: DISORGANIZZAZIONE

Questo nemico è tra i meno ovvi ed evidenti quando inizi un percorso alimentare.

Un mio errore come nutrizionista fino a qualche tempo fa è stato quello di dare poca importanza e di conseguenza pochi consigli ai miei pazienti sul come organizzare al meglio la loro dieta nel quotidiano, focalizzandomi invece soprattutto sull’efficacia teorica del piano alimentare che avevo creato.

L’organizzazione pratica è qualcosa di davvero prioritario. Non puoi farne a meno. Devi pensarci con la stessa attenzione che dedichi alla preparazione in cucina dei cibi previsti dal programma.

Cosa intendo esattamente per “disorganizzazione”?

La mancanza di previsione su ciò che andrai a fare durante il giorno / la settimana / il mese e la gestione dei potenziali imprevisti.

Non credo tu sia un atleta professionista e (molto probabilmente) non fai la vita di un professionista (mangiare, allenarsi, riposare e ripetere da capo). In questo caso il professionista è letteralmente pagato anche per mangiare e dormire, perché entrambe le cose sono funzionali al generare poi la performance massima nel suo sport d’elezione.

Fammi indovinare, ci sono il 99,9% che tu non faccia questo tipo di vita. (Se invece riesci a replicare la vita del professionista, salta direttamente al nemico numero tre).
Il tuo programma alimentare si andrà ad inserire nella tua routine di vita quotidiana, che contiene già sufficienti incastri e compromessi: lavoro, famiglia, socialità, viaggi, figli, ed altri ancora.

La dieta è un’ulteriore fonte che assorbe la tua attenzione.

Ecco perché non puoi stare a dieta senza organizzarti prima.

nemici dietaIn questo caso entra in gioco il nutrizionista (cioè io) che analizza in fase di anamnesi la giornata o settimana tipo del paziente. Questa fase gioca un ruolo importantissimo nella successiva fase di messa in pratica del piano alimentare. Stili di vita diversi avranno difficoltà diverse nello stare a dieta.

La vita di un pensionato, ad esempio, potrebbe avere meno insidie e imprevisti rispetto alla vita di un export manager che viaggia per il mondo.

Dopo aver effettuato questa analisi, cerco quindi di coniugare il massimo beneficio possibile del piano alimentare che sto creando intersecandolo con la massima praticità possibile quotidiana nella vita del paziente. Questa operazione genera una dieta già di per sé più sostenibile nel lungo periodo.

Questo passaggio che faccio (e che spesso viene saltato) non permette però di eliminare la fase di organizzazione. Devi pensare a quello che devi fare e a come minimizzare il rischio di non riuscirci per possibili inconvenienti ed imprevisti.

Cosa succede quando ti trovi mal organizzato e sei a dieta?

Rientra inevitabilmente il pilota automatico. Vai sotto pressione e torni a mangiare con le vecchie abitudini sbagliate. Perdi ritmo e sarà più facile vacillare nuovamente in futuro. Non esiste possibilità di evitare l’organizzazione di una dieta, pena il fallimento totale di questa.

Pianifica prima per godere poi del risultato che ne deriva.

LORENZO CONSIGLIA (con esempi):

Prima di fare la spesa cerca di creare una settimana tipo così da sapere cosa comprare esattamente per non rimanere “scoperto” a livello di alimenti. Ciò ti consentirà di rimanere più facilmente nel piano alimentare.

Se a pranzo mangi in ufficio e porti il pasto da casa, assicurati la sera o la mattina di avere tempo per cucinare e prepararlo.

In alternativa se mangi al ristorante: assicurati che il ristorante abbia alimenti che ti consentono di rimanere entro gli schemi alimentari previsti.

Se per lavoro sei in macchina tutto il giorno, assicurati di poter effettuare spuntini comodamente. In questo caso la frutta secca già sgusciata o la frutta tradizionale sono due alternative interessanti a livello di praticità ed efficacia.

Se hai un viaggio in programma: pianifica prima dove e quando mangerai (es: in aeroporto posso pranzare? Se si, dove? Se no, come posso organizzarmi per fare un pasto corretto nonostante il viaggio?).
Devi iniziare da subito a ragionare su questo punto ponendoti le domande corrette. Questo può fare una enorme differenza tra il successo ed il fallimento della dieta.

NEMICO NUMERO 3: PENSARE ALLA DIETA SOLO PER UN RISULTATO ESTETICO

Questo brutto pensiero faresti bene a levartelo velocemente dalla testa.

E’ contro ogni logica pensare solo ed esclusivamente al fine estetico tralasciando o addirittura penalizzando l’aspetto del mantenere una salute ottimale.

Non mi stanco mai di ripetere questo messaggio ai miei pazienti che vogliono ottenere un certo tipo di fisico a tutti i costi.

La probabilità di cascare in questa trappola non ha età (infatti ho avuto clienti letteralmente di ogni fascia d’età, persino over 70, che mi hanno chiesto di ottenere una fisicità “ad ogni costo”) e non ha nemmeno sesso (vale tanto per gli uomini quanto per le donne).

Le cause che portano a questo ragionamento sono legate al pensiero erroneo che un fisico prestante e bello sia sinonimo per forza di un corpo internamente sano e perfettamente funzionante.

Le due cose però non vanno obbligatoriamente di pari passo.

Ci sono casi, soprattutto nel mondo sportivo agonistico, dove il raggiungimento della massima performance pregiudica almeno in parte la salute fisica (agonismo e salute perfetta non vanno quasi mai d’accordo).

nemici dietaSe nell’agonismo questo è un effetto collaterale delle competizioni stesse, nell’amatore e nella persona comune questa situazione va assolutamente evitata come la peste.

Non puoi permetterti il lusso di rischiare. E poi diciamocelo, per cosa?

Esiste una buona notizia: puoi ottenere grandissime soddisfazioni dal tuo fisico senza pregiudicarne in nessun modo la salute e la sua funzionalità nel medio-lungo periodo.

Valgono le stesse regole esposte per il nemico numero 1: la fretta.

LORENZO CONSIGLIA:

Pianifica attentamente il tuo programma e concediti il tempo necessario per ottenerlo.

Non avere fretta, restrizioni troppo repentine possono dare più svantaggi che benefici

Pensa alla salute come obiettivo primario e l’aspetto estetico sarà un piacevole effetto collaterale!

NEMICO NUMERO 4: ECCESSIVA RESTRIZIONE NEL LUNGO PERIODO DI INTERE CLASSI DI ALIMENTI E DI MACRONUTRIENTI

Questo nemico è figlio dei nemici 1 e 3.

Capisci cosa intendo?

Capita spesso che, cascando nella trappola di un nemico, ne abbracci involontariamente anche altri. Si crea quindi un effetto domino deleterio per il proseguimento del tuo piano alimentare.

Questo nemico si manifesta sotto due forme ben precise e spesso complementari:

Eliminazione completa (senza una strategia) di un macronutriente (es. togli tutti i carboidrati, oppure rimuovi completamente i grassi dal tuo programma).

Eliminazione completa di classi di alimenti: togli ad esempio la carne, i cereali, i latticini, ecc…

Non frainterdermi: a volte ci sono buone ragioni per fare una azione come questa.

Pensa ad esempio ad una persona che soffre di emicrania cronica. La dieta chetogenica può essere una strada per attenuare la sintomatologia. In questo caso la riduzione drastica della quota di carboidrati è intrinseca al tipo di dieta scelta. Capisci che c’è una strategia logica dietro questa scelta.

Oppure ancora: una persona soffre di una brutta intolleranza al lattosio. E’ quindi assolutamente sconsigliato consumare latte e derivati. In questo caso l’eliminazione completa di questa classe di alimenti è d’obbligo.

Quello che non mi piace per questo nemico è il procedere da autodidatta, agendo praticamente a caso oppure per sentito dire.

Quando si tratta di dieta, esiste da sempre questa tendenza di una parte delle persone ad arrangiarsi o a leggere in internet la moda del momento e provarla.

 

 

nemici dieta

 

 

Capita spesso che queste diete fai da te e con restrizioni severe possono dare più problemi che altro nel medio-lungo termine, soprattutto per come viene gestita la restrizione.

Ti è mai capitato di fare cose come:

Togliere i carboidrati 6 giorni su 7, e il settimo giorno gestirlo in completa libertà mangiando di tutto?

Fare 10 giorni di dieta chetogenica e poi andare a fare un aperitivo a base di salatini e alcol con gli amici?

Eliminare i grassi completamente perché pensavi facessero ingrassare?

LORENZ0 CONSIGLIA:

Inizia il tuo programma alimentare con sufficiente anticipo rispetto alla data in cui vuoi farti trovare pronto.

Non effettuare restrizioni di nessun tipo in autonomia. Anche se ti sembra funzionino nel breve termine, incapperai in difficoltà nel lungo periodo. Se pensi che una restrizione su di te possa avere un senso, discutine in ogni caso prima con un nutrizionista o un dietologo.

Non cercare la formula magica: la restrizione sembra all’apparenza una strategia intelligente e veloce nel generare i risultati. Beh, non è così. Non a caso il 95% di chi si mette a dieta riprende i chili persi entro pochi mesi dalla fine del programma. Perché accade questo? Perché spesso sono state effettuate delle restrizioni eccessive nella fase iniziale di dimagrimento.

NEMICO NUMERO 5: MANCANZA DI ROUTINE E RITMO

Questo nemico è figlio del numero 2, ovvero della mancanza di organizzazione.

Nella vita ci vuole ritmo.

Questo vale per tanti ambiti della vita, da quello lavorativo a quello sportivo. La dieta non fa eccezione.

Credo sia fondamentale creare ritmo durante lo svolgimento di un piano alimentare.

Con “ritmo” intendo una sequenza di azioni e comportamenti che hanno cadenza costante e creano di conseguenza una routine giornaliera / settimanale / mensile atta a generare il risultato che vogliamo.

Avere ritmo crea dei vantaggi:

Aumenta l’autostima del paziente, in quanto dimostra a sé stesso che riesce nello stare a dieta.

nemici dieta

Crea un “effetto catena”: se per qualche giorno una persona genera azioni coerenti all’obiettivo che si è posta, nei giorni successivi sarà più facile rimanere nel piano alimentare per via del “dispiacere” che genera il rompere questa catena di buone azioni. Utilizzo spesso questo “metodo della catena” per abituarmi a cambiare i miei comportamenti in vari ambiti, compreso quello alimentare quando serve. Cerc

a tra i miei video su YouTube, ho dedicato una decina di minuti alla spiegazione esaustiva del “metodo della catena”. Ti consiglio di metterlo in pratica da subito in tutti quegli ambiti in cui fai fatica ad iniziare i processi di cambiamento comportamentale.
Crei da ultimo nuove abitudini che, più vengono praticate, più diventano “normali” e sarà più facile farle proprie sovrascrivendole alle vecchie.

Adoro l’idea della routine. La ritengo uno strumento potentissimo per dare il passo giusto a qualunque obiettivo abbiamo per la testa.

LORENZO CONSIGLIA:

Crea una routine quotidiana / settimanale e mensile per ottenere il massimo dal programma alimentare che hai cominciato e per creare delle nuove abitudini potenzianti da mantenere poi anche nel periodo di consolidamento del risultato. Ricorda che la dieta, nel lungo periodo, ha molto più a che fare con i comportamenti e le abitudini giuste o sbagliate rispetto al calcolo calorico e ad altri dettagli tecnici.

NEMICO NUMERO 6: SMETTILA DI SENTIRTI IN COLPA

Questo è forse uno dei nemici più subdoli in assoluto.

E’ quasi sempre presente nelle persone, anche per questioni di educazione e di princìpi che sin da piccoli ci hanno insegnato.

Il senso di colpa emerge ogniqualvolta, anche involontariamente, commetti un errore rispetto al piano alimentare che stai svolgendo.

Questo pensiero è molto negativo e ti porta a dubitare delle capacità e della volontà che possiedi, che sembra essere svanita tutto d’un tratto.

Il senso di colpa nasce da un giudizio molto duro verso sé stessi. Non entro nel merito della questione a livello psicologico, voglio ricordarti però che si può sbagliare in tutti gli ambiti, dieta compresa, e un errore in quest’ultima (per fortuna) non pregiudica quasi per nulla la buona riuscita del programma. Al massimo posticiperà un poco il raggiungimento del risultato finale desiderato.

Non è però il caso di sentirsi troppo in colpa per questo.

La trappola del senso di colpa non è legata solo all’emozione negativa vissuta.
E’ infatti ben connessa ad un’azione di sfogo compensatoria, ovvero l’attacco di fame.

E capisci bene come questa azione è ulteriormente peggiorativa sull’errore già commesso e lo autoalimenta.

nemici dietaBisogna rompere questa catena che si rischia di creare rileggendo in maniera più corretta e sensata l’errore commesso circoscrivendolo a quello che è.

LORENZ0 CONSIGLIA:

Capita a chiunque di cadere nella trappola della tentazione e di commettere un errore durante la dieta.

Quando questo succede, non pensare che tutto sia perduto, ma lasciati rapidamente tutto alle spalle e ragiona su come ripartire al meglio con il pasto successivo previsto.

Utilizza il “metodo della catena” per ricreare una sequenza positiva di azioni e ridarti la motivazione per ritrovare il ritmo giusto.

NEMICO NUMERO 7: LA MENTALITA’ DI TIPO TUTTO-NULLA

Più di una volta sono incappato anche io in questa trappola mentale.

Questo tipo di approccio è tipico di personalità molto focalizzate sul da farsi, ma che di fronte ad un imprevisto o ad un cambiamento nella routine, perdono completamente il focus e attaccano a questo una sequenza di errori più o meno gravi con la scusa del “tanto ormai la frittata è fatta”.

E questo capita anche quando capita di mangiare una brioche non prevista per colazione!
Capisci bene che la giornata è ancora lunga, ci sono altri pasti da gestire, ma questo errore compromette tutta la parte restante giornata.

Esistono per queste persone due tipi di giornata: quella dove va tutto perfettamente, oppure dove non andato bene nulla (anche se è stato commesso solo un piccolo errore).
Questo tipo di approccio mentale alla dieta può essere particolarmente frustrante, soprattutto nel lungo periodo quando più facilmente si cade in tentazione e si trasgredisce.

Ti consiglio di cambiare rapidamente mentalità e di leggere l’errore per quello che è, ovvero di circoscriverlo a quel pasto e non legarlo al resto della giornata.

Ragiona in questo modo: una settimana tipo, ammettendo di effettuare 5 pasti al giorno, possiede 35 pasti da effettuare. Sbagliare un pasto (anche completamente) rappresenta meno del 3% del totale dei pasti settimanali. Sbagliare una giornata intera rappresenta invece quasi il 15% del totale.

Noti che differenza in termini di resa finale della dieta?

NB: per lo stesso calcolo sopra non consento mai un giorno completamente libero nella dieta, ma concedo uno o più pasti. Se senti il bisogno di un giorno completamente libero per settimana, significa che gli altri sei giorni sono troppo restrittivi e non sono adatti a te. Se la dieta funziona bene, non sentirai la necessità di un giorno libero.

LORENZO CONSIGLIA:

Ragiona sempre circoscrivendo l’errore, senza usarlo come scusa per continuare a sbagliare anche i pasti successivi. La mentalità tutto-nulla porta molti problemi nel lungo termine.

Ricorda il calcolo esposto qui sopra e pensa a quanto incide un solo pasto sbagliato rispetto ad un’intera giornata fatta casualmente.

Riprendi dal pasto successivo il giusto ritmo, e dimenticati rapidamente dell’errore che hai commesso.

NEMICO NUMERO 8: FARTI INFLUENZARE DA CHI ( O COSA) TI CIRCONDA

Questo errore può essere letteralmente fatale per la buona riuscita del programma alimentare che stai per iniziare.

Quanto è potente l’influenza delle persone che ti circondano?

Durante la fase di anamnesi dedico del tempo a capire la situazione specifica di ogni paziente in questo ambito.

Cerco di spiegarmi meglio con qualche esempio (non ridere, perché molto probabilmente avrai a che fare con una o più situazioni anche nel tuo quotidiano):

Hai parlato con la tua compagna/fidanzata/moglie del percorso che stai per cominciare? E’ d’accordo oppure non è contenta di questa tua iniziativa? (ovviamente vale anche al maschile)

Hai parlato con i tuoi genitori? (vale per tutte le età, non solo per i più piccoli). Sono contenti di questo programma che stai cominciando?
I tuoi colleghi di lavoro come reagiranno? Ti isoleranno? Verrai preso in giro? Sarai tentato con i tuoi cibi preferiti? Oppure saranno collaborativi e ti supporteranno?

Come cambierà il rapporto coi tuoi amici?

Partiamo da questo presupposto: tutte queste persone che ho menzionato sopra, ognuna per motivi propri, non è per forza contenta del tuo stare a dieta.

Per la tua fidanzata ad esempio potrebbe essere fonte di gelosia o di sfida, oppure di stress nel cambiare alimentazione per te o per entrambi.

Rifiutare l’arrosto quando vai dai genitori (o dai suoceri) può essere letto come un segno di dissenso e di allontanamento nei loro confronti. (il che non è assolutamente vero, ovviamente).

Mangiare diversamente rispetto ai tuoi colleghi o ai tuoi amici potrebbe essere fonte di prese in giro e di isolamento dal gruppo.

Ricorda: nessuno resiste a lungo alla pressione sociale. E la pressione sociale non vuole quasi mai il tuo bene, ma vuole che tu stia nel gruppo e che ti comporti come hai sempre fatto. Non c’è spazio per la diversità e il cambiamento.

Esiste un altro pericolo potenziale che può auto-sabotarti e far traballare la tua forza di volontà:

L’ECOSISTEMA ALIMENTARE OSTILE.

Questo tipo di situazioni capita soprattutto quando si ha una famiglia (specialmente con figli) oppure una spiccata socialità.

Veniamo al delicato capitolo famiglia e figli.

 

 

nemici dieta

 

Avere dei figli diventato purtroppo sinonimo di acquisto di dolciumi e altre schifezze varie da tenere in casa per nutrirli.

Non discuterò nel merito l’idea malsana a livello di salute e di educazione verso i figli di tale associazione. Il problema vero legato a questo tema è che anche l’adulto finisce sovente con il mangiare questo tipo di alimenti, o quantomeno con l’esserne tentato.

Capisci bene che in un momento di dieta l’ambiente che ti circonda deve essere per quanto più possibile privo di tentazioni.

Ci sono due rimedi possibili:

Smetti di comprare questo tipo di alimenti anche per i figli (cosa buona e giusta per altro).

Chiedi a tua moglie/marito di nasconderle e di darle ai figli solo quando tu non ci sei oppure sei indaffarato nel fare altro.

E’ fondamentale creare un ambiente di supporto per la tua dieta, e seppur indirettamente tutta la famiglia dovrà remare nella tua direzione.

Anche alla pressione sociale della famiglia non si resiste a lungo.

LORENZ0 CONSIGLIA:

Prima di iniziare un programma alimentare parlane con tutte le persone che direttamente o indirettamente saranno influenzate dal cambiamento che dovrai mettere in atto. Rassicurale, spiega i motivi che ti hanno portato ad intraprendere il percorso e chiedi supporto affinché il tutto sia semplice e senza troppi intoppi.

Se saprai essere chiaro e le persone a te vicine (soprattutto colleghi e amici) ti vogliono bene accetteranno di buon grado di aiutarti nel tuo percorso.

Crea un ambiente familiare e sociale costruttivo e non antitetico al tuo obiettivo.

NEMICO NUMERO 9: LA PIGRIZIA

Questo vero e proprio flagello che affligge l’umanità ha molto a che vedere con la buona riuscita di un qualsiasi programma alimentare.

Ci sono persone (ne ho viste parecchie) semplicemente troppo pigre per cambiare le loro abitudini.

Nella loro intenzione razionale esiste però l’intento di cambiare e dimagrire.

Qui si crea una sorta di conflitto tra la mente conscia che vuole una cosa (dimagrire) e quella inconscia che non vuole cambiare per nessuna ragione al mondo.

La brutta notizia è che nel lungo termine vince sempre la mente inconscia.

Questo tipo di atteggiamento mentale è quello che sopporto di gran lunga meno volentieri.

Non mi piace la pigrizia in nessun ambito. Quando mi accorgo di avere un atteggiamento pigro mi rimprovero da solo e cerco di invertirlo.

Che come si manifesta la pigrizia durante un programma alimentare?

La pigrizia apparirà quando dovrai andare a far la spesa e invece ordinerai cibo spazzatura d’asporto.

Spunterà quando dovrai cucinare il tuo pasto corretto, e a questo preferirai mangiare qualcosa di più rapido da preparare ma non corretto.

Si presenterà quando dovrai fare il tuo allenamento quella sera in cui sei un po’ stanco dopo il lavoro, e a quello preferirai Netflix e il divano.

nemici dieta

Si materializzerà quando, piuttosto di alzarti e preparare la colazione, preferisci dormire 10 minuti in più, fare tutto di corsa e saltare il pasto oppure compensarlo con un caffè e una brioche al bar successivamente.

Ho imparato sulla mia pelle a gestire questo tipo di schema mentale, che mi ha reso a tratti infelice e mi ha fatto sentire tanto inadeguato (ho avuto seri dubbi sul restare in questo settore per lungo tempo proprio a causa di tutto ciò).
Devo confessarti che in passato sono stato molto molto pigro, anche dal punto di vista della dieta e dell’allenamento. Parlo di una decina di anni fa.

Mi appassionavo già al fitness e alla alimentazione sportiva. Guardavo con ammirazione i bodybuilders allenarsi e ottenere fisici mastodontici grazie ai loro sforzi.

Ero già stato assunto come istruttore di sala in una palestra non lontano da casa mia e nel frattempo avevo già ottenuto i miei primi diplomi e certificazioni in scuole di fitness piuttosto rinomate, ora come a quel tempo.

Vivevo però questa situazione strana.

Razionalmente volevo allenarmi duro e mangiare correttamente, inconsciamente mi ritrovavo sempre a procrastinare e a comportarmi in maniera diversa rispetto a quanto desideravo consciamente.

Finché un bel giorno ho giurato a me stesso che non sarei mai più stato pigro e che avrei messo al centro del mio essere proprio il mio corpo.

Non avrei mai più accettato compromessi riguardo al mio stile di vita.

Ho cercato di proiettare la mia mente lontano facendo pesare più ciò che avrei perso in futuro non comportandomi in maniera allineata con la mia volontà conscia.

Ho guardato invece agli scarsissimi ed effimeri benefici che avrei avuto continuando a procrastinare.

Non è stato difficile a quel punto riprogrammare e allinearmi. Questa scelta ha vinto la mia pigrizia una volta per tutte.

Ancora troppe persone falliscono nei loro obiettivi (dieta inclusa) a causa della loro pigrizia.

LORENZ CONSIGLIA:

Fai una attenta analisi di ciò che questo atteggiamento ti sta impedendo di ottenere oggi e in futuro, rispetto ai benefici (che non esistono) del comportarsi da pigro. Una volta fatto questo riallinea te stesso verso questo nuovo atteggiamento mentale.

Noterai che dopo qualche giorno in cui sarai coerente con te stesso aumenterà parecchio la tua autostima. Infatti la pigrizia tende ad abbassare drammaticamente la consapevolezza e la fiducia in sé stessi. Questa nuova sensazione potenziante sarà di grande aiuto per consolidare questo nuovo e positivo atteggiamento mentale.

CONCLUSIONE

nemici dietaQuesti 9 nemici sono tutto ciò contro cui devi combattere quotidianamente. Vanno oltre qualsiasi scelta di dieta e tecnicismo. Nel lungo termine prevalgono sulla tua forza di volontà se non impari a conoscerli e gestirli.

Non dubitare, si faranno sentire.

Busseranno alla porta della tua mente conscia e cercheranno di deviarti verso ciò che razionalmente non vuoi, verso ciò che stai cercando di abbandonare, verso tutto quello contro cui stai lottando quotidianamente e che ti trattiene dallo spiccare il volo.

Segui questi miei consigli e le probabilità di riuscita del tuo progetto saliranno esponenzialmente.

Hai la mia parola.